Thursday, April 29, 2010

Maggio 2010: nasce a Bologna la nuova fiera della musica


Il Disma Music Show di Rimini è un capitolo chiuso. Il Salone della Musica di Torino evoca ancora amari ricordi. Il MEET Milano si è spento subito come una meteora. Eppure si sente ancora il bisogno, in Italia, di una fiera della musica che ricompatti tutta la “filiera” del settore, strumenti ed edizioni musicali, discografia e mondo delle discoteche, audio professionale e service: Dismamusica (l’associazione italiana dei produttori e distributori di strumenti musicali) ha così deciso di rilanciare il progetto con un nuovo nome, Music Italy Show, e in una nuova città, Bologna, grazie alla collaborazione dell’Ente Fiera del capoluogo emiliano. L’appuntamento è per il 2010, tra il 15 e il 17 maggio. “I dieci anni di Disma Music Show a Rimini sono stati un’esperienza interessante e positiva”, spiega a Rockol il presidente Dismamusica Claudio Formisano. “Con l’edizione del 2006, tuttavia, ci rendemmo conto che avevamo raggiunto il massimo. Lo stesso presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, ci spiegò che oltre i 50 mila visitatori non era possibile andare. E poi c’erano seri limiti di logistica e di trasporti: chi veniva da lontano non trovava, per esempio, un aeroporto nelle vicinanze. Ci spostammo allora su Milano: 42 mila visitatori alla prima edizione sono stati un buon risultato, purtroppo si sono evidenziate gravi carenze sotto il profilo organizzativo e dei servizi; Expo CTS non è stato in grado di fornirci il supporto che ci attendevamo”. A quel punto, all’interno dell’associazione, presero forma due correnti di pensiero: chi voleva dare una seconda opportunità a Milano, chi predicava il ritorno a Rimini. Anche se questa era la soluzione preferita dalla maggioranza l’ha spuntata il terzo incomodo, Bologna, su insistenza dello stesso Formisano. “Un’assenza di due anni da Rimini, pensavo, avrebbe pesato sul buon esito della manifestazione: mi sembrava l’anticamera della fine, per una fiera che ha ambizioni nazionali. Bologna è a soli novanta chilometri, ha tutte le caratteristiche di una grande città, l’amministrazione comunale e BolognaFiere hanno subito condiviso con entusiasmo il nostro progetto a lungo termine”. Non è solo la città, comunque, ma il “format” stesso della fiera a cambiare: “Il nuovo Salone deve diventare un catalizzatore, un polo d’attrazione per tutti gli operatori del mondo musicale. Ma non basta: le fiere a carattere esclusivamente commerciale, dove si va per vendere un prodotto, hanno fatto il loro tempo. Non attirano più l’attenzione del pubblico. C’è bisogno d’altro: per questo abbiamo pensato di far vivere la fiera nel contesto della città e viceversa”. Tre giorni prima dell’inaugurazione del Salone, dunque, a Bologna prenderà il via un ricco calendario di eventi musicali curati da Guido Elmi, storico produttore di Vasco Rossi, incentrati sul tema della chitarra e raccolti sotto l’insegna di Bologna Music Heaven. Un “paradiso della musica” che a partire dal 12 maggio animerà i luoghi simbolo della città, Piazza Maggiore e la Torre degli Asinelli, Palazzo Re Enzo e il Teatro Comunale, i club e i pub, i musei, la Cineteca e persino i colli bolognesi (con un concerto all’alba di chitarre new age). Ci saranno anche nomi internazionali e locali di grande richiamo, promette Elmi: “Non li posso ancora annunciare ma lo farò quanto prima. Vogliamo portare gente da fuori. Creare una settimana della musica che diventi un appuntamento fisso annuale e che coinvolga la città come fa Umbria Jazz con Perugia o il Festival della letteratura a Mantova. Perché la chitarra come tema unificante? Perché nell’immaginario dei giovani è ancora lo strumento principe. Qualcuno giudica la scelta troppo tradizionale? L’anno prossimo magari dedicheremo la nostra settimana tematica alla computer music”. Alcune delle iniziative di Bologna Music Heaven approderanno anche all’interno dei padiglioni della fiera: così le contaminazioni tra cinema, musica e arti visive promosse dalla Cineteca o le Guitar Wars, duelli tra chitarristi emergenti selezionati in base ai provini inviati all’organizzazione e giudicati da musicisti e membri del pubblico. “Sono due esempi dell’integrazione che vogliamo creare tra fiera e città per creare subito la giusta atmosfera”, conclude Formisano. “Avremo anche convegni e jam session, momenti formativi e di promozione della pratica musicale. Music Italy Show è una fiera di imprenditori e di aziende del settore, ma l’obiettivo finale è di raggiungere il consumatore, spingere la gente a suonare e a fare musica”.

http://www.musicitalyshow.com/

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